16/11/2021
Vaccinazioni antiCovid, l’ISS intende rassicurare la cittadinanza
Viviamo una fase delicata e la campagna vaccinale per la somministrazione della dose di richiamo o “booster” per contrastare gli effetti della pandemia da Covid-19, merita rassicurazioni nei confronti della cittadinanza.
L’Istituto per la Sicurezza Sociale desidera fare un po’ di chiarezza anche nei confronti di coloro che cercano invece, di minare il virtuoso percorso intrapreso da San Marino.
Per tale ragione la Commissione Vaccini ISS intende chiarire alcuni aspetti.
Sicurezza dei vaccini a mRNA: Sono oltre 7 miliardi le somministrazioni di vaccini antiCovid nel mondo e 3 miliardi di persone hanno completato il ciclo di vaccinazione primaria, nella maggioranza dei casi utilizzando vaccini a mRNA. Crediamo che i dati prodotti in un anno su questi vaccini siano stati sufficienti a consentire per alcuni vaccini una autorizzazione definitiva, tracciandone un ragionevole profilo di sicurezza.
Vaccinazione eterologa: A chi sostiene che non ci siano studi sulla vaccinazione eterologa, né studi sui possibili effetti negativi dopo la terza dose di vaccino a mRNA, occorre rispondere che ciò non corrisponde al vero. Gli studi sulla vaccinazione eterologa sono oggi numerosi e concordano nel sottolineare come la vaccinazione eterologa non sia solo sicura come quella omologa, ma induce una risposta immunitaria (sia anticorpale, sia cellulare) più ampia ed efficace, soprattutto nei confronti della variante Delta. Questi studi sono stati ritenuti sufficienti a considerare efficace e sicura la vaccinazione eterologa da AIFA e applicabile sia in Europa che negli USA.
San Marino, inoltre, non è l’unico Paese in Europa a consentire l’approccio del mix vaccinale nella campagna di vaccinazione antiCovid. Per esempio anche Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Svezia, Norvegia, Spagna e Italia, raccomandano una seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna ai soggetti che hanno ricevuto una prima dose di vaccino prodotto da AstraZeneca (a vettore virale).
Terza dose nei vaccinati Pfizer: I dati provenienti da Israele, che ha proposto la terza dose di vaccino in tutte le fasce di età trascorsi 5 mesi dal completamento della vaccinazione primaria con due dosi (così come i dati pubblicati dal CDC di Atlanta sugli effetti collaterali della terza dose di vaccino a mRNA negli USA), hanno confermato per la dose aggiuntiva di Pfizer un profilo di sicurezza sovrapponibile per intero a quello osservato in occasione della seconda dose.
Utilità dei test sierologici: I test sierologici non andrebbero effettuati per decidere l’eventuale richiamo della vaccinazione antiCovid, in quanto i test disponibili non sono stati progettati per quantificare la risposta immunitaria e la relativa efficienza, ma solo per dosare gli anticorpi.
Sappiamo che gli anticorpi protettivi sono quelli neutralizzanti, ma non sappiamo se e quanto questi vengano espressi dai test sierologici in commercio. Inoltre, non sono state identificate soglie protettive di questi anticorpi, né è stato definito con certezza per quanto tempo siano effettivamente in grado di assicurare una adeguata protezione. Gli enti regolatori e il Comitato Tecnico Scientifico in Italia si sono espressi tutti contro il dosaggio degli anticorpi come indicatore ad eseguire la dose di richiamo del vaccino.
La terza dose dovrebbe essere effettuata in tutte le persone, utilizzando un vaccini a mRNA a meno che non ci siano controindicazioni alla somministrazione di questo prodotto indipendentemente dal vaccino utilizzato per la vaccinazione primaria.
Fatte queste considerazioni, l’Istituto per la Sicurezza Sociale intende chiarire che col tempo, la terza dose di vaccino dovrà essere somministrata pressoché a tutti i maggiorenni, pur seguendo un programma che tuteli per prime le persone più fragili. Il programma avviato a San Marino segue infatti questo principio.